venerdì 28 giugno 2013

LETTERA APERTA AL MINISTRO EMMA BONINO

Gent.ma Ministro Emma Bonino,
la presente per sensibilizzare la Sua attenzione sulla vicenda che vede protagonisti i due militari della Brigata San Marco, forza di protezione anfibia delle Forze armate Italiane, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone imbarcati in servizio di protezione anti-pirateria, sul mercantile battente Bandiera Italiana, Enrica Lexie, ai sensi dell’articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n.107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n.130. Tale Legge dello Stato Italiano è stata emanata per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite recante “Misure urgenti antipirateria”.
I due fanti di Marina sono stati sottoposti ad un regime carcerario in India e successivamente imputati in un processo penale, sempre in India, con l’accusa di aver ucciso, nell’esercizio delle loro funzioni, due pescatori di nazionalità indiana scambiandoli per pirati.
Tralasciando i numerosi dubbi ed incongruenze circa la ricostruzione dei fatti effettuati dalle Autorità Indiane, è certo che l’episodio sia avvenuto in acque non territoriali i e che pertanto, in base al diritto internazionale, sia applicabile la giurisdizione Nazionale dello Stato di Bandiera.
Sono, dunque, da applicare le norme di diritto internazionale ed in particolare la Convenzione delle
Nazioni Unite sul diritto del mare o UNCLOS (United Nations Convention on the Law of the Sea),
aperta alla firma a Montego Bay ed a cui hanno aderito ad oggi 162 Stati, tra cui Italia ed India. Tuttavia l’aver accertato che la nave si trovava in acque non territoriali, non rileva ai fini della
giurisdizione perché in ogni caso i nostri compatrioti sono coperti da immunità. Infatti, sempre le norme di diritto internazionale di natura convenzionale e consuetudinaria, stabiliscono che i militari che si trovano all’estero, devono essere sottoposti alla giurisdizione dello Stato di provenienza.: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due Militari, sono organi dello Stato Italiano che hanno agito nell’esercizio delle loro funzioni. Di conseguenza, la loro azione non può essere imputata loro personalmente, ma deve esserlo allo Stato Italiano
Solo lo Stato italiano può giudicare i reati compiuti dai propri militari: quindi perchè i nostri due Militari della Brigata San Marco sono stati consegnati alle autorità dello Stato Indiano? Perché L’india sta ignorando le regole del diritto Internazionale? Perché lo Stato Italiano non ha chiesto il sostegno e l’intervento degli Organismi Internazionali? Perché in questi lunghissimi 16 mesi nessun membro delle Istituzioni ha messo in dubbio la veridicità del castello accusatorio costruito contro i due marò? Perché non si fa leva sulle discordanti versioni raccontate dal Comandante del Sir Anthony? Perché non sono stati resi noti i dubbi sulla perizia balistica, che in vero scagionerebbe i nostri ragazzi? Perché Salvatore e Massimiliano sono stati ri consegnati per ben due volte all’India, nonostante un espresso divieto sancito da norme di rango Costituzionale? L’atteggiamento degli Indiani ma non meno quello degli Italiani, lascia a dir poco interdetti, trattandosi di un illecito internazionale. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due servitori della Patria, due militari che stanno affrontando questa vicenda dimostrando di avere un profondo attaccamento alla propria Terra. Questa vicenda, nonostante sia poco trattata dai media, ha portato gli Italiani a rivalutare l’amor di patria, un sentimento antico ma mai superato che ancor oggi si manifesta in diverse forme.
Vogliamo continuare a sentirci fieri e sventolare col petto gonfio d’orgoglio il tricolore, ed è per questo che Le chiediamo di sollecitare la via diplomatica, affinché si giunga ad una soluzione in tempi rapidi della vicenda, permettendo ai due Fanti di Marina di poter tornare sul territorio dello Stato che servono ed hanno servito con Onore.

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