mercoledì 18 giugno 2014

L' affare al posto dei Marò, tutto quello che dovete sapere !


18 giugno 2014, l' indignazione cresce !

Non si è spenta ancora l' eco della manifestazione di sabato 14 a Roma che subito appare chiaro come il governo Italiano sia nel pallone, non in quello del mondiale brasiliano, ma bensi' in quello che prova chiunque si trovi a contare i soldi, in questo caso parliamo di soldi indiani, quelli " pesanti " che tanto faranno piacere ai soliti noti e ai poteri forti, gli stessi di cui ha ampiamente parlato l' ex M.A.E. Terzi riguardo al consiglio dei Ministri del 2013 in cui vi furono pressioni per far rientrare Latorre e Girone in india, ma veniamo alle  " money news "...


Basta recarsi sul sito di air india per leggere che dal 6 giugno sono in atto due nuovi collegamenti giornalieri da Roma e Milano per Dehli, lo spot recita testualmente  " con i nuovi B787 dreamliner ".

E inoltre apprendiamo che un gruppo indiano, ( Arcelor-Mittal ) sta mostrando con insistenza interesse per il colosso siderurgico nostrano ( l' ILVA ) si vocifera di contatti in tal senso, il gruppo fa capo all' industriale indiano Lakshmi Mittal, che nel 2006 acquistò per 28,6 miliardi di euro il gruppo franco-lussemburghese Arcelor, fino a quel momento il più grande produttore di acciaio al mondo, forte di stabilimenti in oltre 60 paesi e 98.000 dipendenti, la politica dell' acquisitore fu chiara pochi mesi dopo l' acquisto, ovvero ridimensionare e chiudere gli stabilimenti in europa per frenare la concorrenza e dirottare le commesse verso gli stabilimenti indiani, ecco come con il beneplacito di Matteo Renzi e presumiamo a questo punto anche del M.A.E. Mogherini e della signora Ministro della Difesa Roberta Pinotti si è arrivati a produrre solo note verbali per l' affaire Marò e nulla di più, non si è scelto di ritirarci dalle missioni internazionali dei nostri contingenti, non si è scelto di " battere i pugni " in sede europea e NATO... anzi si è votato il rifinanziamento delle stesse missioni internazionali ( tra cui ironia della sorte quella antipirateria ) con altissimi costi per le casse statali.




PS 

Ci chiediamo cosa accadrà nel caso in cui l' affare andasse in porto e gli stabilimenti Italiani chiudessero, come troveranno le risorse necessarie le famiglie dei lavoratori dell' ILVA, in particolare quelli di Taranto già provati da duri ridimensionamenti oltre che dai tanti lutti...

ai posteri l' ardua sentenza !

la Vera Italia non lascia nessuno indietro !

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