giovedì 19 marzo 2015

L’abbandono dalle Istituzioni

Francesca Abbiati tra Angela e Gregorio Conti

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo inviatoci da Francesca Abbiati dell’associazione onlus Solidarietà Nazionale Pavia.
Gregorio, la compagna Angela e la figlia Maria Lucia aiutati solo dal gruppo Solidarietà Nazionale. La famiglia Conti si è vista chiudere le porte in faccia da tre Comuni e dalla Prefettura. Senza casa, lavoro e abbandonata dalle Istituzioni
Ripudiata da tutti, istituzioni in testa, senza un lavoro e senza un posto in cui stare, la famiglia Conti di Trovo, in Provincia di Pavia, è vittima di una situazione surreale: «Dopo che il mio compagno Gregorio ha perso il lavoro circa due anni fa – racconta Angela Della Dalia – è andata sempre peggio: quando abbiamo dovuto abbandonare la casa per via dello sfratto, l’ex sindaco di Trovo, Emilio Cappelletti, ha fatto i salti mortali per darci una mano. Dopo averci visto dormire in tenda – prosegue – ci ha prima trovato una sistemazione provvisoria all’interno di un capannone poi, quando non è più stato possibile, ci ha permesso di parcheggiare la nostra nuova abitazione, una roulotte che lui stesso ha fatto in modo ci venisse concessa dalla Caritas, nel cortile del comune». «Con il cambio di amministrazione della scorsa primavera però – spiega Gregorio Conti – la situazione è radicalmente mutata: Mattia Sacchi, il nuovo primo cittadino, facendo leva sulla presunta pericolosità della bombola del gas e di quella dell’ossigeno della quale ho bisogno a causa dei miei problemi respiratori, ai primi di febbraio, dopo averci dato quattrocento euro, ci ha dato una settimana di tempo per andarcene». «La giunta non ha fatto niente per noi: non ci è stato permesso di cambiare parcheggio alla roulotte – continua Angela – e nemmeno di poterci accampare nuovamente con la tenda. Anche i nostri compaesani si sono mostrati particolarmente sensibili alla nostra situazione di disagio: con noi ci sono anche mia figlia Maria Lucia, che soffre anche lei di gravi problemi di salute, ed il suo ragazzo Francesco». «Oltre al Comune – prosegue Gregorio – anche i servizi sociali di Casorate Primo e la Prefettura non hanno mosso un dito per aiutarci: nell’indifferenza delle istituzioni, gli unici a darci una mano sono stati i volontari di Solidarietà Nazionale e la sezione pavese del partito Politico Forza Nuova».
«Dopo che la famiglia Conti si è trovata nella situazione di dover lasciare Trovo l’11 di febbraio – spiega Francesca Abbiati, responsabile provinciale di Solidarietà Nazionale – è stata trovata loro una sistemazione provvisoria all’Hotel Giannino fino all’8 marzo (data in cui la struttura è stata occupata dai primi flussi di profughia arrivati in città), a spese dei militanti di Forza Nuova e di coloro che hanno voluto contribuire, mentre noi ci siamo attivati per procurare loro dei beni di prima necessità: dopo aver trovato ospitalità per qualche giorno a Spessa, i Conti sono ora residenti a Pavia, ma la situazione continua ad essere di estrema emergenza».
«All’incontro con il prefetto del 18 febbraio ci siamo sentiti rispondere che, in base ad una precisa indicazione del Ministero, la priorità in situazioni come questa spetta a persone di altre nazionalità. Tutto ciò perché le famiglie italiane in serie difficoltà cominciano ad essere troppe ed aiutarne una creerebbe un pericoloso precedente che obbligherebbe le autorità ad aiutarle tutte». «Laddove ci siamo rivolti per avere un aiuto ci siamo sempre sentiti rispondere che non era possibile, pur sapendo che, in base ad una circolare proprio della prefettura, in uno di questi luoghi, mentre agli italiani non può essere concesso alcun tipo di privilegio, agli stranieri viene offerta la colazione ed una somma di dieci euro a testa due giorni alla settimana». «Quando, una volta arrivati a Pavia, abbiamo chiesto aiuto al sindaco Massimo Depaoli, ci è stato detto che il Villaggio San Francesco, struttura concepita proprio per accogliere coloro che hanno subito uno sfratto, è stato interamente destinato ad ospitare minorenni extracomunitari, in larga parte egiziani. Tralasciando il fatto che questi ragazzi entrano ed escono liberamente dall’edificio provocando più di un problema, soprattutto con coloro che frequentano il vicino istituto professionale, mentre dovrebbero essere sorvegliati dagli assistenti sociali, mi chiedo come si faccia a non trovare il modo di aiutare, insieme agli altri, anche una famiglia italiana in condizioni difficili». «Siamo consapevoli che le risorse siano poche, ma non è possibile che gli unici ad interessarsi del caso della famiglia Conti siamo stati noi di Solidarietà Nazionale e Forza Nuova: Gregorio soffre di cefalea a grappolo e problemi respiratori, mentre Maria Lucia ha da poco subito una complessa operazione legata ai suoi problemi di osteoporosi, sono persone bisognose di aiuto ed il nostro non è più sufficiente». «Abbiamo saputo di un appartamento comunale che si è appena liberato a Trovo: vista la celerità e la solerzia dimostrata dall’amministrazione comunale quando si è trattatato di liberarsi della famiglia Conti, ci auguriamo altrettanta sollecitudine nel venirci incontro e metterlo a loro disposizione». «Noi – concludono Angela e Gregorio – siamo disposti a tutto pur di lavorare: l’ufficio di collocamento non è stato in grado di trovarci nessun impiego, ma noi siamo pronti a rimboccarci le maniche, non è giusto vivere sulle spalle di ragazzi tanto buoni e disponibili che già tanto hanno fatto per noi».
Questo articolo ci induce a riflettere perchè stiamo assistendo, quasi inermi, ad un’Italia che affonda portandosi appresso il suo equipaggio (il popolo!). Solo l’ultima settimana abbiamo assistito a 2 suicidi in provincia dovuta alla crisi, ci chiediamo quanti ancora dovranno togliersi la vita, prima che ci si accorga che il popolo è stremato. Uno Stato, quando assente, non può essere definito tale!  Chi sta nella stanza dei bottoni, se ne deve assumere le responsabilità e lo deve fare in fretta se vuole evitare una reazione violenta da parte della gente che, prima o poi, sarà inevitabile.
Non ci resta che aiutarci fra di noi e per questo, invitiamo tutti gli amici della Lega della Terra a sostenere i volontari di Solidarietà Nazionale Pavia e la famiglia Conti, che oltre ad un tetto e ad un lavoro, necessita anche di numerosi farmaci.
E’ stata quindi aperta avviata una catena solidale a cui è possibile partecipare facendo donazioni su una carta prepagata Poste Pay intestata a:
DANIELE SPAIRANI
SPRDNL68M18G388O

N.: 4023 6006 5002 7735
Arch. Daniele Spairani
Presidente Lega della Terra
http://www.legadellaterra.it/l-abbandono-dalle-istituzioni/

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